Valerio Bellati (Padova 18 marzo 1923-Vittorio Veneto 1 aprile 1996) frequentò l'Accademia di Belle Arti di Venezia, seguendo i corsi di Alberto Viani e Venanzo Crocetti.
La prima stagione del suo percorso artistico fu dedicata alla scultura, avvicinandosi progressivamente alla pittura come mezzo privilegiato della propria poetica che trovò nell'espressionismo astratto la principale cifra espressiva.
Fu amico di Tancredi Parmeggiani che lo introdusse nell'entourage di Peggy Guggenheim e fu vicino al gruppo degli spazialisti. Frequentò inoltre Riccardo Licata, Giorgio Dario Paolucci, Ivan Beltrame, Virgilio Guidi, Gianni Palminteri e Riccardo Schweizer. Su invito di Mario De Luigi partecipò alla 31a Biennale di Venezia del 1962 dove espose un grande pannello lavorato ad engobbio.
Scomparve dalla scena artistica fino al 1968 quando riprese a dipingere una serie di opere caratterizzate da propri ideogrammi. Dagli anni Settanta si ritirò a Premaor di Miane in provincia di Treviso, nella seicentesca dimora di famiglia, dove lavorò assiduamente raggiungendo un personale linguaggio evolutosi nel tempo attraverso diversi sperimentalismi.
Poco prima di morire nel 1996 riuscì a completare il suo ultimo lavoro Versi e Dipinti assieme al poeta Andrea Zanzotto.
La mostra proporrà una cinquantina di opere tra disegni, dipinti e sculture offrendo al visitatore l'opportunità di conoscere un originalissimo interprete della vivace temperie artistica veneta della seconda metà del Novecento.
